Il periodo da febbraio a maggio 2020 ha determinato effetti devastanti sul piano sociale.
Questo situazione di forte criticità ha imposto – nel post lockdown – un ripensamento delle pratiche di community engagement all’interno progetto P.Arch e la volontà di lavorare sulla creazione dei Musei Collettivi di Quartiere nei 3 territori interessati dal progetto.
Su Roma questa nuova prospettiva operativa di patrimonializzazione dello spazio pubblico, acquista una specificità particolare per via dell’ampia partecipazione delle realtà locali al progetto. La mappatura del patrimonio realizzata dai bambini durante i laboratori di storytelling, verranno ora implementate ascoltando la voce di chi vive il quartiere “fuori” la scuola.
Quest’attività di coinvolgimento diretto di tutta la comunità del quartiere culminerà con la votazione del simbolo che dovrà rappresentare Primavalle nel logo unitario dei Musei Collettivi. La profonda relazione che siamo riusciti a costruire con realtà locali, ci ha consentito già di mettere in prospettiva il progetto. Insieme a loro non si predisporranno gli step successivi del museo stesso (per esempio la scelta del dispositivo espositivo), ma anche la programmazione culturale vera e propria che, quando sarà possibile, vedranno protagonisti sia i bambini sia i membri delle realtà locali.
Coerentemente alle linee guida concordate con gli altri partner Ecomuseo e Melting Pro, hanno deciso di calcare la mano sul tema della co-progettazione e sul tema della riconquista dello spazio urbano. Per far questo l’unica prospettiva operativa coerente, era spostare la “voce” della narrazione del territorio direttamente nei soggetti che lo abitano, lo agiscono, lo subiscono, lo trasformano: bambini, adulti, insegnanti, genitori, commercianti, attivisti.
È possibile partecipare alla co-progettazione del Museo Collettivo e del logo di Primavalle seguendo questo link e rispondendo a una semplice domanda
“Qual è secondo te il monumento o il luogo simbolo di Primavalle?”